Per commemorare gli ottant’anni dei Giuseppini a Milano, sabato 17 Novembre, alla ore 18.30, l’Arcivescovo ha celebrato la Santa Messa prefestiva della prima domenica di Avvento nella nostra parrocchia. Molti i presenti: i gruppi parrocchiali, i giovani, gli scout, i gruppi del catechismo. La chiesa era gremita! Ad officiare la funzione, oltre All’Arcivescovo Mons. Mario Delpini, c’erano padre Vincenzo, don Agostino, don Modesto, padre Eugenio, il Decano, gli ex parroci della nostra comunità, don Tarcisio Balzarin, don Guglielmo Cestonaro, don Giorgio Bordin, il diacono Oreste e alcuni sacerdoti delle parrocchie vicine; è stato molto bello vederli lì riuniti intorno all’altare a pregare con noi e per noi. La cerimonia è stata semplice, ma coinvolgente e ben preparata grazie al lavoro svolto dal Gruppo Liturgico, dal CPP e dalla presenza discreta del cerimoniere del vescovo. All’offertorio è stata consegnata a Mons. Delpini una copia del Nuovo Progetto Pastorale Parrocchiale; questo documento, redatto dal CPP, rappresenta l’altra ragione per cui l’Arcivescovo è stato invitato a festeggiare con la comunità del Murialdo. L’omelia, poi, è stata illuminante, l’Arcivescovo ha utilizzato il simbolo del germoglio – in riferimento all’icona biblica del nuovo progetto pastorale: il germoglio di Jesse, appunto – come elemento principale della sua predica, affermando che alle tenebre si può contrapporre il germoglio della fede, allo sguardo spaesato dei profughi si può contrapporre il germoglio di un sorriso amico. La violenza si contrasta con il germoglio della mitezza, al caos del nostro mondo materialista e affarista si oppone il germoglio della mano amica, a chi è pessimista si deve rispondere con l’Avvento, germoglio della certezza dell’arrivo di Cristo. L’Arcivescovo ha continuato spiegando che il germoglio non è solo il primo manifestarsi di un pensiero o di un sentimento che va difeso con serena fortezza, ma è anche l’apertura di una gemma da proteggere, quindi i germogli sono i giovani, gli anziani, i malati, le persone sole della nostra parrocchia che vanno visitati, aiutati, protetti, perché solo prendendosi cura dei più deboli la comunità parrocchiale darà frutti. La funzione di sabato è stata una bella occasione per pregare e meditare insieme per e sul nostro futuro.