Domenica 9 ottobre abbiamo celebrato l’inizio del nuovo anno pastorale, che dà il via ai diversi momenti che vivremo insieme come comunità nel corso dei prossimi mesi.La parola “inizio” ha ispirato i pensieri che intendo condividere con voi in questo articolo. Qualche tempo fa ho ritrovato un articolo del Corriere della Sera, datato 9-10 dicembre 1949, dal titolo “Giuseppini di Lorenteggio. Ai margini della città germoglia un’altra opera di bene”. Qui vengono riportati i primi anni della presenza dei Giuseppini in questa città, più di 80 anni fa: «Laggiù, verso Lorenteggio, dove la città si sfalda fra i campi […], in questa zona di una Milano inerte, in uno degli alloggetti delle case popolari hanno preso dimora i Padri Giuseppini». L’articolo prosegue raccontando la situazione di povertà e degrado in cui versava la gente che popolava il quartiere: operai, piccoli impiegati e tantissimi bambini. Questi ultimi sono stati i primi a beneficiare della presenza dei Giuseppini, che hanno ricavato lo spazio per due aule per 700 alunni delle scuole elementari e un asilo per 200 bambini. All’epoca esisteva la parrocchia ma non c’era una chiesa e i sacerdoti non avevano neanche un’abitazione per la loro comunità religiosa, eppure non hanno rinunciato ad accogliere i bisogni delle persone del quartiere, soprattutto dei più piccoli. Oggi i nostri sacerdoti possono contare sull’aiuto di tantissimi collaboratori che portano avanti diversi servizi che la parrocchia offre alla comunità del quartiere. E sono stati loro i protagonisti della grande festa dell’inizio dell’anno pastorale: a tutti i collaboratori è stato consegnato il mandato educativo, l’impegno di dedicarsi al prossimo seguendo il carisma di San Leonardo Murialdo. L’articolo del Corriere si conclude con una frase che mi ha fatto pensare molto agli ultimi sviluppi della nostra parrocchia. «Lo spirito d’iniziativa dei Padri Giuseppini fa prevedere che la loro opera si svilupperà vittoriosa come tutte le imprese che attingono al cuore e portano al bene». Possiamo dire che l’autore aveva proprio ragione! Durante la festa abbiamo anche inaugurato i nuovi spazi che fanno parte del grande progetto di ristrutturazione dell’oratorio. Sin da quando abbiamo iniziato, nell’ottobre 2020, ci sembrava a tutti un sogno molto ambizioso, che da soli non avremo mai potuto realizzare. Ma molte istituzioni, guidate dalla Provvidenza, hanno riconosciuto che questo progetto pone le sue radici nel Bene. Io che sono cresciuta in questo oratorio, mi commuovo nel vedere che tanti altri bambini potranno vivere in un ambiente non solo sicuro, ma bello, perché tutti abbiamo bisogno di bellezza!