“Una cerimonia piena di colori, una straordinaria miscellanea di razze e religioni”. Adriana Versino, consigliere delegato di Fondazione Vodafone Italia, ha partecipato domenica 23 maggio all’inaugurazione della nuova palestra dell’Oratorio di Murialdo, nel quartiere milanese di Giambellino. “E’ stato bello, dopo mesi, vedere tanta gente insieme per festeggiare la realizzazione di un progetto”, continua Versino. “C’erano gli abitanti del quartiere e i tanti che hanno dato una mano al parroco Don Vincenzo”.
Cosa avete inaugurato esattamente?
“Una moderna tensostruttura da 800 metri quadrati con all’interno un campo da volley e da basket. Oltre a spogliatoi attrezzati anche per atleti disabili. Ma tutto questo è solo la prima tappa”.
Cos’altro prevede il progetto?
“La risistemazione dei campi di calcio già esistenti e l’apertura di un bar, accessibile anche dalla strada e non solo dall’oratorio. L’idea è farne una impresa sociale, per dare lavoro ai giovani del quartiere e per investire i guadagni nella manutenzione delle strutture sportive. Mi ha colpito molto lo spirito “imprenditoriale” dei Giuseppini, l’ordine che gestisce l’oratorio: hanno per esempio deciso di affittare la palestra a una scuola del quartiere che ne è sprovvista. Il pomeriggio invece sarà a disposizione dell’oratorio”.
Qual è stato il ruolo di Fondazione Vodafone nella realizzazione della palestra?
“Abbiamo dato un aiuto economico insieme ad altre fondazioni. Il nostro contributo è stato di 170mila euro”.
Con quale obiettivo?
“Fondazione Vodafone ha sempre creduto nell’importanza dello sport per educare i ragazzi e abbattere le barriere. Basti pensare alle tante sfide vinte da Ogni Sport Oltre, per anni il nostro progetto di punta per gli interventi nel sociale. Ma nel caso dell’Oratorio di Murialdo c’è anche l’idea di restituire qualcosa al territorio in cui si opera: la parrocchia sorge a un isolato dalla nostra sede milanese. E in questi mesi dai nostri uffici al settimo piano abbiamo praticamente visto crescere la palestra inaugurata l’altro giorno. E’ un vero progetto di comunità. Sono sicura che quei campi da basket e volley salveranno dei ragazzi che altrimenti si perderebbero”.
La cosa che l’ha colpita di più?
“L’abbattimento del muro che separava l’oratorio dal quartiere e la sua sostituzione con una recinzione che simboleggia l’apertura alla città. Mai come in questo momento le persone sentono il bisogno di ritrovarsi in luoghi piacevoli, di mandare i propri figli in luoghi sicuri. L’Oratorio di Murialdo, anche grazie alla nuova palestra, è decisamente uno di questi”.
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