A un anno dall’inaugurazione del centro sportivo polifunzionale sostenuto da Fondazione Vodafone, Padre Vincenzo racconta il successo dell’iniziativa che coinvolge centinaia di giovani a Milano

Nel cuore del quartiere Giambellino, a Milano, conclusa una giornata di sport e amicizia ragazze e ragazzi si fermano anche dopo la fine delle attività, non vogliono saperne di andar via. “Ormai è diventata una casa, siamo molto felici di questo” racconta entusiasta Padre Vincenzo Molinaro.

Il parroco dell’Oratorio Murialdo anni fa ha avuto una visione: abbattendo fisicamente muri, voleva trasformare l’oratorio in un luogo di convivenza e unione fra culture, un teatro di sport,  un piccolo mondo senza frontiere dove chiunque potesse sentirsi a casa. C’è riuscito.

Grazie al sostegno economico di realtà come Fondazione Vodafone Italia lo scorso anno a luglio è stato infatti fisicamente abbattuto il muro che circondava l’Oratorio Murialdo ed è stata costruita una grande palestra polifunzionale diventata il cuore dei progetti educativi, della società sportiva, di un presidio di comunità dove trovare sempre sostegno.

A un anno dall’inaugurazione, Padre Vincenzo traccia così un primo bilancio. “Siamo molto soddisfatti – spiega – e l’idea di non aver costruito una cattedrale nel deserto è stata confermata: oggi sempre più giovani e famiglie hanno trovato qui un punto di riferimento. Nel 2018 avevamo fondato la società sportiva, ma servivano strutture degne anche per i ragazzi più poveri e sfortunati. Con l’arrivo della palestra la risposta è stata grandiosa: siamo partiti in una sessantina e oggi contiamo 400 giovani coinvolti, ai quali si aggiungono decine di adulti che ci aiutano in questo progetto di solidarietà volontario”.

Da pochi giorni inoltre si è concluso il centro estivo che ha visto impegnati 180 ragazze e ragazzi che “con noi hanno passato un mese di giochi, attività, riflessione. A volte, dopo la fine della giornata, molti si fermavano: un gran bel segnale” spiega il prete raccontando come “l’idea di abbattere le frontiere, tradotta fisicamente buttando giù i muri di cinta di via Angelo Inganni e mettendo una recinzione a vista con aiuola e alberelli, ha fatto sì che molte persone scoprissero l’Oratorio”.

A settembre poi i lavori di riqualificazione proseguiranno con l’inaugurazione di un viale alberato, un cortile a gioco libero chiamato “Agorà”, una piazzetta e un piccolo parco giochi di fronte alla palestra, il tutto al fianco del campo da calcio a otto da poco ristrutturato.

“Un nuovo passo di questa avventura. Quando ho iniziato a cercare i fondi per riqualificare e creare un nuovo spazio nel quartiere sapevo che tutto sarebbe partito dalla palestra. Per fortuna ho trovato chi come Fondazione Vodafone Italia ci ha dato economicamente una grandissima mano, sostenendoci sin dall’inizio con fondi che hanno permesso di creare strutture sportive moderne di aiuto per tutti”.

In futuro poi all’Oratorio Murialdo verrà realizzato “un bar sulla pubblica via, il rifacimento degli ultimi cortili e l’abbattimento del muro di via dei Giacinti”. Un ultimo sforzo per rendere ancor più accogliente quest’angolo del quartiere e, come spiega Padre Vincenzo, offrire maggiori possibilità di inclusione.

“A un anno dalla realizzazione della palestra – chiosa il parroco – la cosa che mi rende più fiero è vedere i bambini felici facendo sport, i genitori conoscersi e chiacchierare, le persone di culture e religioni diverse stare tutte insieme. Dalle cene interetniche ai momenti di divertimento, Murialdo è diventato oggi un luogo dove fare sempre più famiglia”.

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