L’undici ottobre 2020 resterà nella mente e nei cuori di molte persone: abbiamo posato la prima pietra del futuro nuovo oratorio. Abbiamo segnato una tappa importante di un percorso che però non è di semplice ristrutturazione degli impianti dell’oratorio. È iniziata la costruzione materiale ma in vista del nuovo Oratorio stiamo lavorando da diversi anni. In cosa consiste questa novità? Basterebbe solo una riqualificazione materiale? Evidentemente no. Da diversi anni la “comunità educante” si sta interrogando sulla identità dell’oratorio oggi, sulla necessità di rinnovare l’idea stessa di oratorio per stare davvero al passo coi tempi e allo stesso tempo fedele alla sua vocazione. Questo lungo percorso di discernimento ha visto la sua concretizzazione nel Progetto Pastorale 2018-2021. Il progetto non è solo un documento che abbiamo scritto per adempiere a qualche dovere venuto dall’alto, ma una vera e propria scelta di fedeltà al momento presente e alla volontà di Dio oggi. Per noi, Parrocchia San Leonardo Murialdo, in questo tempo e in questo territorio la volontà di Dio s’incarna nell’essere “UN ORATORIO SENZA FRONTIERE”. Cioè un oratorio che abbraccia la sfida della integrazione sociale, il nodo della drammatica rottura del patto intergenerazionale adulto-ragazzo e la nuova urgente sfida educativa. Il discernimento ha portato a immaginare un nuovo paradigma di Oratorio. Non più un oratorio che ha come suo fulcro e centro il cortile e l’animazione del tempo libero ma un oratorio che si incarna nella vita dei ragazzi arrivando ad animare in maniera cristiana e con ottica educativa i centri di interesse degli stessi ragazzi e giovani. Per questo lo sport, il teatro, la musica, la danza, ecc… diventeranno luoghi educativi nei quali far arrivare ai ragazzi il messaggio di Gesù. Oggi più che mai l’oratorio ha un ruolo importante nella vita della nostra società. Lo ricorda bene il Papa che ha ricordato a tutti l’importanza della patto educativo globale. Le grandi sfide del presente quali la fuga nel virtuale, i fenomeni di bullismo, l’esaltazione dell’individualismo, la ipervalutazione del denaro, del successo a scapito del creato e della comunità sociale, sono solo alcuni elementi che rilanciano ancor di più l’importanza capitale dell’oratorio! I giovani e i ragazzi di oggi vivono un tempo sociale e culturale complesso e critico. Un tempo aggravato dalla perdita di punti di riferimento, dall’oblio delle figure educative e uno smarrimento del senso religioso. A fronte di tante sfide l’oratorio non è meno importante del passato. Davvero pensiamo che un giovane oggi non abbia bisogno di trovare un contesto educativo sereno, fatto di confronti, con occasioni per aprire la mente alla capacità critica? La confusione culturale e lo “spaesamento valoriale” in cui sono lanciati i ragazzi è drammatico! Difronte a tale sfida noi non possiamo farci trovare assenti. San Leonardo Murialdo ha aperto gli occhi, la mente, il cuore e illuminato dalla sua profonda esperienza dell’amore di Dio si è fatto amico fratello e padre dei giovani. È stato un santo profondamente precursore nel suo tempo: guardava avanti, vedeva con gli occhi dello Spirito. Così oggi l’oratorio è chiamato a saper vivere nel suo tempo e dare risposte nuove a bisogni nuovi… parole del Murialdo! Questa risposta nuova è l’idea di rinnovare non tanto e non solo le strutture dell’oratorio. Ma rinnovare il senso e la risposta che l’oratorio dà alle nostre famiglie e ai ragazzi e giovani di oggi. In questo sforzo di discernimento sapienziale la comunità educante ha intuito che tale novità va verso un nuovo che non perde però le radici del suo essere. Riorganizzandosi attorno ai “centri di interesse”, li abbiamo chiamati così, l’oratorio non vuole perdere la dimensione del cortile a gioco libero, dell’incontro informale, ma vuole costruirgli attorno un contesto educativo. Un contesto che dica “tu mi stai a cuore”, tu sei importante, tu meriti bellezza e cura. Un contesto anzitutto umano fatto di persone che sanno esprimere attenzione educativa, calore umano e stimoli culturali e di fede. La concretizzazione di questa idea ha portato a immaginare poi una riqualificazione anche strutturale che segua e accompagni questa idealità. Per il futuro prossimo noi immaginiamo dunque un oratorio che incarni sempre di più il titolo, lo slogan e il senso di UN ORATORIO SENZA FRONTIERE:

 – nessuna frontiera e limite per chi, a causa della sua situazione economica, voglia fare sport e farlo bene!; 

– nessuna frontiera per chi vuole imparare la musica e a stare con gli altri al di là della provenienza etnica!; 

– nessun limite o barriera per chi vuole danzare la gioia della vita, imparare a suonare la musica come canto e lode alla creazione e a Dio! 

Per superare le barriere e le frontiere anche pratiche ed economiche per costruire le strutture del nuovo oratorio abbiamo dato vita ad una cordata di Fondazioni (Cariplo, Vodafone, Vismara, Genovesi) che hanno sposato il progetto e avviato il gruppo “PensOratorio” che coadiuva e sostiene il pensiero progettuale. La durata temporale di costruzione di tutti i nuovi impianti è di circa tre anni. In un prossimo futuro daremo vita anche ad una raccolta fondi parrocchiale. Il costo dei lavori del primo lotto si aggira attorno ai novecentomila euro, quasi tutti coperti dalle fondazioni. Contiamo con la raccolta fondi popolare di coprire ciò che manca, cioè circa 60.000 euro. Un sogno che diventa realtà con vari passi: alcuni anni fa nasceva un gruppo di famiglie a servizio dell’oratorio (la cumpa); si riapriva l’oratorio e si iniziava una feconda collaborazione con enti e associazioni del territorio; due anni fa rinasceva lo sport organizzato in oratorio con la ASD Sporting Murialdo…, ecc… Poi dopo tanti sforzi e una intensa ricerca di fondi a cui ha partecipato anche la congregazione dei giuseppini del Murialdo e un lascito testamentario (la benefattrice Giuseppina Borta) l’undici ottobre abbiamo messo a fondamento del nuovo Oratorio la vera prima pietra, la pietra d’angolo, ossia il Signore Gesù e il suo amore e la sua passione per tutti noi! Buon cammino, Vostro p. Vincenzo.