Visita di un amico di famiglia! Quando si va in visita a una famiglia di amici, solitamente i primi che ci corrono incontro sono i piccoli, i bambini di casa ai quali rivolgiamo le nostre prime attenzioni, poi ci si siede a tavola tutti insieme per un incontro festoso, dopo, tra adulti, si passa al confronto, ai discorsi più seri alle domande ai racconti di come va la vita ecc. Mi piace vedere così la visita dell’Arcivescovo Mario Delpini, come un amico di famiglia. Nell’ambito della visita pastorale al decanato Barona Giambellino, il 21 gennaio è venuto a incontrarci in parrocchia. Per primi ha incontrato i piccoli, i ragazzi della catechesi e le loro famiglie; a seguire ha celebrato l’Eucarestia, ci siamo riuniti intorno all’altare per partecipare alla mensa del Signore, per nutrirci di Lui. Dopo ha incontrato il Consiglio Pastorale, gli educatori, i collaboratori parrocchiali delle varie realtà. Le sue parole nell’omelia ci hanno esortato ad essere segno di speranza nel quartiere; ha ripetuto più volte che gli siamo cari, che gli stiamo a cuore, che dobbiamo sentirci parte viva della Chiesa di Milano. Noi siamo la presenza della Chiesa sul territorio; questo vuol dire ascoltare il bisogno della gente, vincere la paura davanti ai grandi bisogni e al poco che abbiamo e come nella moltiplicazione dei pani e dei pesci. Se noi offriamo quello che abbiamo, Gesù farà il resto: il nostro poco basterà per tutti e ce ne sarà d’avanzo. Occorre passare dall’elemosina alla reciprocità, tutti seduti alla stessa mensa condividendo la vita di comunità. Queste le tre parole che ci ha lasciato: ASCOLTARE, SERVIRE, EDIFICARE LA COMUNITA’. Nell’incontro successivo gli è stata illustrata la nostra realtà parrocchiale, descrivendo le nostre varie attività, il nostro “sogno” che si sta concretizzando di un oratorio aperto, accogliente, che non sia solo un luogo di ritrovo e di svago, ma anche educativo per tutti. L’Arcivescovo ci ha esortato a non farci prendere dal troppo fare, perdendo di vista la centralità della vita di una comunità cristiana che è l’Eucarestia, non un’altra cosa da fare, ma la fonte di tutto il nostro fare; inoltre, ci ha incoraggiati alla responsabilità missionaria di rivolgerci a tutti, dobbiamo seminare speranza, essere la piccola candela da cui può partire la luce che illumina il quartiere. Dobbiamo aiutare i giovani a credere nel futuro, dobbiamo essere adulti gioiosi e positivi, testimoni della speranza fonte della nostra gioia.