Incontro Claudio Giannetti, presidente dello Sporting Murialdo e, di professione, docente universitario in quel di Brescia: mi riceve in tenuta sportiva d’ordinanza, con lo stemma a righe rosse su fondo blu dei colori sociali.
Verifico con lui la tappa raggiunta in un’avventura difficile, a sei anni dal suo inizio: quella che ha intrapreso, con un manipolo di volenterosi, per far ripartire all’oratorio Murialdo le attività sportive, dopo un’assenza durata anni.
Obbiettivo raggiunto!
Questo, grazie anche alla caparbietà del Parroco, Padre Vincenzo Molinaro: un idealista sognatore che, con l’aiuto di generosi benefattori, ha creduto in un progetto che sembrava impossibile, quello di trasformare un campetto in terra battuta in un centro sportivo, all’altezza delle migliori strutture simili, per realizzare una società agonistica, un centro d’aggregazione aperto a tutto il territorio.
Giocare, Imparare, Pregare, recita la scritta posta sul muro d’ingresso: un invito e una promessa.
La descrizione è puntuale: attualmente sono tesserati circa 500 giovani, 120 per la pallavolo, 100 per la pallacanestro e 280 per il calcio. Da segnalare l’impegno, in quest’ultimo àmbito, per l’attività d’integrazione raggiunta nel comporre le 14 squadre, seguite ciascuna da 2/3 allenatori e due dirigenti.
Qui lo sport è inteso come un mezzo, e non il fine, per il raggiungimento di scopi di formazione che vanno oltre il logico aspetto del divertimento, orientati al reciproco rispetto, alla lealtà e all’amicizia; insomma, sport che non sia selettivo per capacità, fisiche o economiche, ma veicolo di inclusione per tutti, quale che sia la provenienza, o le attitudini.
Conferma di quanto tutto questo trovi pratico riscontro, viene dalla testimonianza di una giovane pallavolista, Beatrice, che può affermare come lei, proveniente da altra associazione sportiva, allo Sporting Murialdo abbia trovato l’ambiente cordiale e ospitale in linea con le sue aspettative.
L’Associazione è apolitica, affiliata al Centro Sportivo Italiano, non persegue scopi di lucro ed è motivata dalla volontà di poter far vivere l’esperienza sportiva secondo la visione cristiana dell’uomo nello sport. Suo punto di riferimento, la realtà educativa della Parrocchia San Leonardo Murialdo in Milano e il carisma pedagogico della Congregazione di San Giuseppe, in coerenza con gli obiettivi pastorali ed educativi individuati nel Progetto Pastorale; quelli che per il Murialdo erano i “Giovani poveri”, ora per noi sono i “Minori in difficoltà”, tutti integrati, ad evitare che possano crearsi sacche di squilibrio sociale.
Nessuna selezione è effettuata, né per questioni di capacità né, tantomeno, di reddito: circa il 15% dei partecipanti è esente dalla quota d’iscrizione, già di per sé piuttosto contenuta. L’equilibrio economico è raggiunto grazie all’apporto disinteressato e gratuito dei volontari.
Ma volontariato non è improvvisazione: il supporto necessario è garantito anche dalla presenza di qualche professionista qualificato.